Monte Sannace - Chiesa dell'Annunziata

PAGINA DEDICATA ALLA CHIESA DELL'ANNUNZIATA 



CASA SANTUARIO DELL'ANNUNZIATA

Il santuario, edificato nel 1309, sorge sul Colle Monte Rotondo a 7 km circa da Gioia del Colle sulla strada provinciale per Putignano nei pressi di una cava ormai dismessa e dell'Oasi WWF "Bosco Romanazzi".
La struttura sorge su un colle ed è adibita a campi-scuola e ritiri per gruppi. Il complesso, immerso nel verde, è costituito dalla piccola chiesa dell’Annunziata, da una grande struttura ricettiva (autogestione), un campo di pallavolo e uno da calcio ed ampi spazi all'aperto. La struttura ha 35 posti letto distribuiti in una camera singola, due doppie e tre camerate con letti a castello. Tre bagni, cucina attrezzata, ampio refettorio e spazio per tende.


CAPPELLA DELL'ANNUNZIATA
(posizione esatta)

A circa 5 km a nord-est di Gioia del Colle, compresa fra le vie per Turi e Putignano, c’è una collina chiamata Monte Sannace. In questa località assieme ai resti di un’antica città peuceta di notevoli proporzioni, dal nome ancora oggi ignoto e che andò distrutta in epoca annibalica, si trovano i resti delle fondamenta dell’ antica chiesa dedicata dedicata a S. Angelo. 
Quest’antica cappella, sorgente sulla parte più alta di Monte Sannace, fu edificata probabilmente intorno al secolo VII e, come ci testimoniano numerosi documenti, potrebbe essere rimasta aperta al culto fino all’alba del XIV secolo. 
Ad un chilometro più ad est, e precisamente su Monte Rotondo, che spesso i Gioiesi identificano e confondono con Monte Sannace, vi è tuttora un’ alta chiesa, sotto il titolo di Maria SS. Annunziata, fatta edificare dall’Arcivescovo barese Romualdo nel 1309. 
Il duca di Puglia Ruggero, detto Borsa, per onorare degnamente le ossa  di  S.Nicola traslate da Bari, nel 1087 donò all’Arcivescovo Ursone il palazzo dei Catepani di Bari perché ne facesse una basilica. 
Contemporaneamente, volendo che quest’ultima godesse di rendite adeguate, le assegnò varie proprietà terriere, fra le quali figurano il Canale e la vecchia Chiesa di S.Angelo sul Monte Sannace, con tutti i suoi beni fondiari. Dopo la costruzione della Chiesa dell’Annunziata, questa proprietà ecclesiastica si accrebbe ed assunse il nome di Feudo di Monte Sannace. 
I duchi di Atri ricostruirono nel 1505 la Chiesa di Monte Rotondo, ma usurparono circa 300 ettari di questo patrimonio e ne presero in fitto il resto, dalla Mensa arcivescovile barese, a partire dal 1532. 
Non appena il Cardinale Girolamo Grimaldi divenne arcivescovo di Bari, con l’intento di tutelare i diritti della sua Arcidiocesi, si munì dei documenti che attestavano le antiche concessioni, si recò sul Monte Sannace e procedette ad una minuziosa ricognizione di quel feudo prima di rinnovare la locazione ai duchi di Atri. Questi, però, approfittando della loro potenza politica, non pagarono il pattuito, e vane furono le proteste dei successivi Arcivescovi, finché nel 1612 non furono da questi trascinati in giudizio. 
La causa andò per le lunghe e si concluse il 23 dicembre 1641 con un concordato che impegnava i duchi di Atri a corrispondere l’annuo canone di 400 ducati per il Monte Sannace alla Mensa Arcivescovile. 
Tale proprietà rientrò nel 1829, in possesso della Mensa Arcivescovile, grazie all'interessamento di Michele Basilio Clary, Arcivescovo di Bari.La Chiesa di Maria SS. Annunziata con i terreni rimasti, sono di proprietà dell'Arcidiocesi di Bari-Bitonto e la gestione è concessa alla Chiesa Madre di Gioia.È  tradizione locale di antichissima data che, la prima Domenica dopo Pasqua, il Giovedì e la seconda Domenica, in Monte Rotondo, si svolge una festa religiosa campestre, con le processioni dell’ immagine della Madonna, e promesse di comparizi.


LA "PASSATA AL MONTE" E LA FESTA DELL'ANNUNZIATA


L’ottava di Pasqua si svolge presso la chiesa campestre dell’Annunziata (A.D. MCCCIX), in agro di Gioia, in località Monte Sannace, un rituale magico-religioso legato alla prevenzione e alla cura dell’ernia infantile, la cosiddetta “passata al Monte”. 

Col termine “passata” si intende, generalmente, il passaggio di un bambino malato di ernia attraverso la fenditura del ramo di un albero per tre volte. Se il ramo, una volta riaccostata e legata la fenditura, tornerà a germogliare il paziente sarà guarito. Il termine è poi passato ad indicare, per analogia, altre forme di passaggio:attraverso un arco di foglie, un arco di pietra, una porta ovvero, nella sua esemplificazione, un percorso circolare intorno ad un luogo sacro. La “passata” gioiese, che consiste in un triplice percorso professionale intorno alla Chiesa dell’Annunziata, costituisce quindi una di queste varianti. Il rituale di cura dell’ernia mediante il passaggio del malato attraverso la fenditura del ramo di un albero è documentato fin dall’antichità classica e costituiva una terapia comune a numerosi ricettari tardo-romani e alto-medievali. 


Monte Sannace

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